Little Krishna play on your flute, ♪
play on your flute, play on your flute. ♫
Little Krishna play on your flute, ♪ ♫
so we can dance with you! ♫ ♩
“Cosa canti Alessia?” chiede Meiling ad Alessia che, prima dell’incontro, sta cantando una canzoncina in inglese.
“Sto cantando una canzone del piccolo Krishna. Oggi parleremo del quinto chakra e Shri Krishna è il Signore del quinto chakra.”
“Anche lui è un personaggio inventato della cultura indiana?” chiede Meiling.
“Oh no, Lui è esistito veramente! 6 mila anni fa, circa. Lui era un re, un grande re. Anzi prima non era un re, viveva in una fattoria in un villaggio e c’era anche Radha là, la sua Regina.”
“Radha non era la sua Regina, non erano sposati ma solo amici” la corregge subito Daniele.
“Non era la sua Regina vera e propria, però nel Vishuddhi chakra Shri Radha è la Regina, ecco!”
“Bene, bambini, cominciamo. Meiling, come avrai capito, oggi parleremo del quinto centro che è il Vishuddhi chakra. Qualcuno spieghi un po’ questo chakra a Meiling.” (Vishuddhi si legge visciuddi)
Oggi comincia Elisa, “Il Vishuddi chakra è il chakra della comunicazione, è il fiore blu dove è il collo e ha 16 petali. Il Vishuddhi chakra aiuta gli organi dei sensi: occhi, lingua, orecchie, naso.”
“Anche la pelle, per toccare le cose” aggiunge un altro bambino.
“Sì, anche la pelle è vero. Anche i denti sono aiutati dal Vishuddhi. Quindi se abbiamo problemi con i denti, come le carie, allora dobbiamo aiutare questo chakra. Anzi bisogna sempre pulire bene i denti, mi raccomando.”
“Quindi,” interviene la Maestra, “se vogliamo avere un buon Vishuddhi, come dobbiamo parlare agli altri bambini?”
“Con gentilezza!” rispondono tutti in coro.
“Dobbiamo essere gentili e dolci con tutti. Dobbiamo parlare con gli altri, ma non troppo, se no il Vishuddhi destro diventa caldo e pesante. Poi non bisogna dire sempre bugie o sentirsi in colpa, se no poi è a sinistra che sentiamo caldo. Non dobbiamo sentirci in colpa: se sbagliamo, dobbiamo capire l’errore e non sbagliare più. Così è giusto. Sentiamo il quinto centro sul dito indice, anche polsi sono il quinto centro.” continua Elisa.
“Poi è importante avere rispetto di tutti quanti, di tutte le persone del mondo non solo quelli del nostro paese.” aggiunge un altro bambino.
“E poi, non dobbiamo avere i sensi di colpa!” dice Giorgio con gli occhi rivolti verso il basso. Infatti, a Giorgio, che è un mangione, capita spesso di sentirsi in colpa quando furtivamente va a mangiarsi la cioccolata che la mamma aveva nascosto.
“Che cosa sono i sensi di colpa? È quella cosa che dicevamo nella Prima Meditazione ‘Io non sono colpevole di nulla’? Ma cosa vuol dire essere colpevole?” chiede perplessa Meiling.
Giorgio non ha il coraggio di rispondere e anche gli altri bambini non sanno come spiegare a Meiling cosa sono i sensi di colpa. Nel suo paese, non si usa parlare di sensi di colpa e quindi riesce a capire. Allora, vedendo che nessuno parla, interviene Daniele, con la sua aria da professore: “I sensi di colpa vengono quando uno fa una cosa sbagliata e allora si sente male, cioè in colpa, perché ha sbagliato. ”
“Ma se uno ha sbagliato, poi non può fare giusto invece di stare male?” chiede ancora più perplessa Meiling.
“Sì, infatti, se uno sbaglia deve capire cosa ha sbagliato e poi fare giusto. Ma molte persone non fanno così, loro si sentono in colpa e stanno male. Comunque, appunto, questo è sbagliato e non dobbiamo avere i sensi di colpa, ma vedere i nostri sbagli, correggere i nostri sbagli e fare giusto. Altrimenti, poi, il Vishuddhi chakra non funziona bene” conclude trionfante Daniele.
“C’è una cosa importante che non avete detto, bambini, un’altra cosa a cui serve il Vishuddhi, cosa?” chiede la Maestra ma nessuno risponde.
A questo punto interviene Meiling che aveva solo ascoltato e chiede: “Se il quinto centro serve per comunicare, allora noi possiamo anche comunicare le vibrazioni?”
“Brava Meiling! È grazie a questo centro che noi possiamo sentire le vibrazioni. Quindi se non sentiamo bene le vibrazioni, dobbiamo curare questo chakra, va bene?”
“Signora Maestra, c’è un’altra cosa, la Discrizione… mi sembra, quella del cigno.” aggiunge timidamente Alessia, perché non è sicura.
“Giusto Alessia, la Discriminazione o Discernimento. Hamsa è il cigno e il Centro Hamsa si trova alla base del naso, vicino alla fronte. Il cigno ha una specialità: se il latte è mischiato con l’acqua, riesce a succhiare con il suo becco il latte e lasciare l’acqua. Allo stesso modo, una persona che ha discernimento, capisce quale sono le cose buone da fare e quelle che invece sono cattive e da evitare.
Per esempio, se entri in un posto dove ci sono cattive vibrazioni, lo senti subito se il tuo Centro Hamsa funziona bene.
Adesso vediamo come curare il Vishuddhi chakra:
Usando le vibrazioni. Questa tecnica l’abbiamo vista, si mette una mano sul chakra e l’altra prende le vibrazioni dalla Fonte Universale.
Massaggiarsi con l’olio. Un trattamento che va bene per tutti e che fa molto bene al Vishuddhi, ma anche a tutti gli altri chakra, è fare un massaggio con l’olio. L’olio deve essere naturale, per esempio di mandorle o di sesamo e un altro olio naturale. Si può massaggiare tutto il corpo (questo andrebbe fatto tutti i giorni sui neonati) oppure semplicemente le nostre mani e/o piedi e/o viso e collo.
Almeno una volta a settimana, poi, bisognerebbe mettere l’olio nei capelli e massaggiarli. Questo è MOLTO IMPORTANTE. Infatti, l’olio nutre e ammorbidisce. Gli shampoo purtroppo fanno seccare la pelle e quindi per questo è anche importante.
Con i mantra. Ecco alcuni mantra che possono aiutarti.
- Io non sono colpevole di nulla.
- Madre Kundalini, rendi la mia lingua dolce e gradevole a chi mi ascolta.
- Io sono la Verità.
- Madre Kundalini, aiutami a sentirmi parte dell’Universo.
Mettendo ghee nel naso. Un trattamento utile per il Centro Hamsa, per proteggerlo, è mettere il ghee nel naso (si legge ghi). Il ghee è burro chiarificato. Si ottiene mettendo del burro in un pentolino che poi si mette sul fuoco a fiamma bassissima (magari questo facciamolo fare alla mamma – si può trovare anche al supermercato a volte). Poi, il ghee sciolto (non troppo caldo) si mette nel naso con un contagocce. ”
“Maestra, posso dire una cosa?” chiede Alessia.
“Sì certo”
“Siccome mia mamma non sa come fare questa cosa e non ha tempo perché lavora, allora ho avuto un’idea. Ho preso un po’ di burro, un pezzettino piccolo, e l’ho messo sulla punta delle dita. E poi…” dice Alessia un po’ imbarazzata, ” e poi ho messo le dita nel naso e così era come mettere il ghee!” tutti i bambini si sono messi a ridere pensando ad Alessia con le dita nel naso.
“Bella idea, Alessia” invece ha detto la Maestra, “certo, se la mamma non può aiutarti, allora hai fatto bene. Bisogna sempre trovare una soluzione, mai scoraggiarsi.”